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sabato 30 agosto 2008

Libri in arrivo (e un Barbiere diabolico)

Giusto oggi mi sono decisa ad ordinare tramite IBS alcuni dei libri sul Medioevo consigliatimi da Carraronan, nel dettaglio:

- Le città del Medioevo, di Pierre Henri;

- Rapine, assedi, battaglie. La guerra nel Medioevo, di Aldo Settia;

- La vita quotidiana nel Medioevo, di Robert Delort.


Fortunatamente sono tutti e tre in offerta, quindi la spesa non è stata neanche preoccupante. Prometto a me stessa di studiarli con dedizione (sarà il mio primo studio storico in questo senso); voglio avere idee chiare e acquisire un bagaglio culturale saldo dei vari argomenti. E' vero che non potrò certo competere con un laureato in Storia medievale - non lo pretenderei mai - però bisogna sempre iniziare da qualcosa no? Dopotutto sono un'ignorante.

A proposito, sul forum di FantasyMagazine si consuma da giorni un'interessante discussione su "imparare a scrivere fantasy" che ha finito per slittare al tema "metodi di scrittura". In particolare, io sono di quella schiera dei "tramosi" (così definiti dall'utente Curufin), ossia coloro che considerano seriamente il piacere e la necessità di approntare per bene la trama e l'ambientazione delle loro opere prima di metter mano alla tastiera/penna. Questo studio su aspetti socio-politico-economici del Medioevo rientrerà, per me, proprio in questa direzione di lavoro.

Se la mia determinazione nello studio è ferrea, ahimè, non sono altrettanto convinta - paradossalmente - della strada intrapresa. Non perchè io creda che il metodo che sto adottando sia sbagliato (o meglio: non adatto a me)... semmai è che, come sempre, non so se sarò all'altezza... Vorrei svegliarmi domani e sapere che sono già riuscita a produrre un'opera che vale qualcosa e che sì, ho fatto bene a studiare e metterci tanta passione...

Di recente ho visto un film, "Cambia la tua vita con un click": chi l'ha visto potrà dare torto a questa mio ultimo desiderio. Anche se avessimo un telecomando multifunzione capace di farci andare avanti e indietro nella nostra vita, nulla varrebbe la pena di usarlo, perchè ogni secondo, ogni esperienza, sono preziosi.


P.S. Il Barbiere diabolico del titolo è il riferimento al film che ho visto ieri: Sweeny Todd. Il diabolico barbiere di Fleet Street.
Che dire? Amo Johnny Depp dai tempi di Edward mani di forbice... Però questa volta il finale mi ha lasciato l'amaro in bocca. Forse, però, ciò era proprio nelle intenzioni di Tim Burton: la storia del signor Todd è una meravigliosa tragedia.